Chi mi segue ha potuto notare che manco da un po’. Dopo 11 mesi
sono rientrata a lavoro e ho dovuto dunque riorganizzare la mia vita, cercare
dei momenti per me, ma non se ne trovano. Tutto dedicato ai miei piccoli, ma d’altronde
se non lo faccio ora che i loro anni sommati non fanno nemmeno 4, quando devo
farlo?
Oggi però stanno dormendo un po’ di più e ho pensato di non
svegliarli in modo da potermi dedicare finalmente nuovamente al blog (come non
detto, si è svegliata la piccola, le do un giochino…)
Ho deciso di dedicare questo pomeriggio ad una artista
italiana, torinese per la precisione, Ambra Senatore. Ho cercato qualcosa sul
web, e ho visto estratti dei suoi spettacoli e interviste. Ammetto che non la
conoscevo. L’avevo sentita nominare solo un paio di volte, abbastanza per incuriosirmi.
Mi viene da collocare le sue produzioni, le sue creazioni, nell’ambito del
teatro danza, più vicino al teatro che alla danza contemporanea, ma dovrei
vederne almeno un dal vivo per poter esattamente definire. Ricche di ironia,
prende spunto dal quotidiano cogliendone il lato più divertente. La sua
drammaturgia è più che altro una bella sdrammaturgia,
passatemi il termine inesistente, ma guardando i suoi lavori mi è venuta in
mente questa parola. Mi ha rallegrato il pomeriggio, mi ha fatto sorridere. E
se siete un po’ curiosi vi posto qui alcuni suoi video e interviste. E chissà
magari riuscirò ad intervistarla.
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