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domenica 7 aprile 2013

Jeni Dance Company: DON't usual QUIXOTE




Se potessi scegliere uno spettacolo tra i vari che ci sono in programmazione in Italia in questo Aprile 2013, andrei proprio a Bologna il 14 Aprile al Teatro delle Celebrazioni. Chi mi segue ormai conosce la mia passione per la danza contemporanea, concettuale, astratta, senza mai abbandonare il mio amore per la danza classica. Quindi cosa di meglio di un inusuale Don Chisciotte, tra l’altro uno dei miei balletti preferiti? Parlo infatti dello spettacolo DON’t usual QUIXOTE, di Paola Jeni, coreografa della omonima compagnia, nata nel 2009 debuttando con lo spettacolo Impulsi Armonici, dando inizio a  produzioni di crescente interesse da parte del pubblico.
In quest’ultima produzione per la prima volta il Don Chisciotte si trasforma in personaggio contemporaneo, mantenendo tutte le musiche di repertorio di L. Minkus. Una novità che mi incuriosisce, e sono sicura che non deluderà perché conosco lo stile della Jeni, in continua evoluzione ma con un filo conduttore in  tutte le sue produzioni, come ad esempio gli effetti scenici a cura di Paolo Parisi che hanno la capacità di rendere il palcoscenico un luogo infinito, astratto, capace di stimolare i sensi visivi senza mai distogliere l’attenzione dai danzatori.
La contemporaneità di questa produzione si esprime già nel luogo della narrazione che non è più una piazza, "non un luogo determinato, ma un ombelico che in sé concentra tutte le piazze passate, presenti e future (…) un luogo aperto, circolare, intorno al quale lo spettatore assiste ad una storia da molti punti di vista e da plurime fughe temporali".
L’inusuale Don Chisciotte "non è più solo il nobile spagnolo avido di letteratura cavalleresca e con una mente dalla fervida immaginazione. Egli vive in un tempo sospeso tra presente e futuro, in cui gli oggetti della sua fantasia diventano reali, i suoi sogni prendono forma, diventano materia palpabile, che anche gli osservatori riescono a toccare e di cui arrivano ad appropriarsi".
E ovviamente non può mancare l’amore tra Basilio e Kitri, "quello considerato dagli altri folle (…) ma infine vittorioso;  Don Chisciotte invece ama Dulcinea, e chi è pazzo è solo chi crede che l’amore sia frutto della sua fantasia. Essi si amano in un modo che è senza tempo, nello stesso modo in cui noi oggi e per sempre continueremo ad amarci".

Queste sono solo le premesse di uno spettacolo che sono certa lascerà soddisfatti gli spettatori.




Regia e Coreografia: Paola Jeni
Assistente alla Regia e Costumi: Stefano Cevenini
Effetti Scenici: Paolo Parisi
Musiche: Léon Minkus
Don Quixote: Andrea Del Furia
Sancho Panza: Marco Casoli
Basilio: Stefano Cevenini
Kitri: Eleonora Boriani
Gamache: Massimo Monticelli
Mercedes: Giulia Tozzi
Amour: Francesca Paveggio
Zingara: Chiara Gamberi
Cast: Sara Buoncompagni, Paola Jeni, Noemi Pizzi, Simona Spettoli, Katia Tarantino

lunedì 19 marzo 2012

Jeni Dance Company



È come un fiume in piena la coreografa della compagnia di cui oggi voglio parlarvi, un fiume che straripa energia ed emozioni. Parliamo della Jeni Dance Company, niente popò di meno che la compagnia in cui anche io per un breve periodo ho fatto parte e per la quale, quindi, provo un affetto particolare.
La Jeni Dance Company prende nome dall’omonima coreografa messinese, adottata da Bologna, Paola Jeni, e nasce nel 2009 dalla voglia della stessa e degli allievi della sua scuola di danza, Arabesque, di dare vita ad uno spettacolo creato su misura per i ballerini che ne prendevano parte e che uscisse fuori dal circuito dei classici e spesso lunghi e, per molti genitori, noiosi saggi di danza.
Nasce così il primo spettacolo Impulsi Armonici, un titolo contraddittorio che nasce dal contrasto tra movimenti ritmici ma armoniosi allo stesso tempo, accompagnati da musiche energiche e proiezioni sullo sfondo che immergono il pubblico in novanta minuti di suspance.
Continua la loro produzione con Liberamente nel 2010, Il Cerchio della Vita nel 2011 e il prossimo in programma il 1 Aprile 2012 presso il Teatro Manzoni a Bologna, città sede della compagnia stessa, il cui titolo è 4 Seasons.  
Ho avuto il piacere e l’onore di lavorare con Paola per dieci lunghi anni e so bene quanta passione mette nel suo lavoro, tutte le sue energie sono per la danza ed inevitabilmente i risultati sono sempre sorprendenti.
Sono riuscita a rubarle venti minuti del suo tempo per farle un’intervista e nelle sue parole emerge il puntuale, energico, emozionante e passionale lavoro compiuto nel corso di questi anni.

Paola, come si è evoluto il tuo concetto di danza all’interno della compagnia nel corso di queste 4 produzioni?
Ho sempre considerato la danza come la mia forma di espressività...la danza nelle 4 produzioni è vista sempre più come mezzo per comunicare uno stato d'animo, un'emozione, un sentimento. Ovviamente la tecnica è essenziale e senza quella e senza una conoscenza profonda del proprio corpo, non ci si riesce a lasciarsi andare e ad abbandonarsi alle emozioni!
Emozionarsi significa emozionare gli altri...io sono sempre alla ricerca di emozioni vere... non voglio recitare o interpretare mentre danzo, ma provo a sentire e trasmettere quello che sento!

Dopo le tre produzioni di cui abbiamo parlato sopra come sei arrivata all’idea di voler produrre uno spettacolo dal titolo 4 Seasons?
La produzione di 4seasons è nata da un bisogno di accostarsi alla natura per trovare la propria dimensione. Oggi siamo troppo immersi nella tecnologia e ci stiamo allontanando dalla natura. Siamo spesso 'costretti' dalla razionalità, e spesso non riusciamo a lasciarci trasportare dall'istinto, dall'impulso, dalla passione.
I nostri corpi si fondono con la natura...i capelli diventano fronde di alberi, i rami le ossa; dalle orecchie sentiamo il rumore del mare, e le onde sono il nostro giaciglio.
Inspiriamo sole, espiriamo sale. Dai nostri occhi scoccano lampi di luce, e sentiamo il cuore battere come un tuono che squarcia il silenzio che prima imperava. Nelle vene scorrono i lunghi fiumi che attraversano le pianure del petto, cascate sgorgano dagli occhi quando proviamo dolore, e la gioia è il cinguettio che le nostre labbra cantano.

Quale sarà quindi la caratteristica predominante di questo spettacolo?
La caratteristica principale dello spettacolo è la ricerca dell'armonia, dell'eternità e di una vita senza tempo! Il tempo è infinito perchè fine e partenza coincidono: estate, autunno, inverno, primavera, estate, autunno, inverno, primavera e ancora estate, autunno, inverno e primavera. E’ un’armonia senza tempo. Così l’infinito fa parte di noi, noi diventiamo eternità, noi siamo il passato, il presente e il futuro; attraverso i corpi il movimento infinito diventa bellezza, arte, armonia. E come diceva Foscolo: “L’armonia vince di mille secoli il silenzio”.

Dove trovi la tua ispirazione ogni giorno?
Non so dove trovo la mia ispirazione ogni giorno!
Forse è la musica o forse è il corpo dei miei ballerini che mi parla!o forse è il mio bisogno di comunicare
!

Quali saranno i vostri prossimi appuntamenti?
Adesso stiamo pensando al debutto dell'1 di aprile al Teatro Manzoni di Bologna.
Pensiamo di partecipare ai concorsi per le giovani compagnie. Stiamo organizzando un concorso ed uno spettacolo a San Pietroburgo.e poi chissà...vedremo!

A seguire immagini dei loro precedenti spettacoli...