Un coniglio gigante vomita lustrini e cinque addetti al palco
cercano di distrarci per nasconderci qualcosa. Deve essere accaduta una
tragedia e loro cercano di distrarci con…la leggerezza! presentandoci goffi
numeri di magia, di contorsionismo, di tip tap…qualsiasi cosa pur di sorvolare
sulla tragedia, su una congiura. Giochi di numeri, luci e suoni. Ironici e
divertenti i cinque interpreti, ma sempre con l’unico obiettivo di distrarci.
Ma ad un certo punto perdono di mano la situazione ed è in questo preciso
momento che entra in scena l’incantevole Philippe Saire che interpreta…un
folle? Beh, se la follia è la malattia di un sognatore, di un leggero
sognatore, allora sì, era un folle che
sulla versione dolcemente francese di Paloma si lasciava andare a
leggiadri balli, nonostante il suo meno leggiadro fisico.
Ed ancora i cinque interpreti cercavano quasi di voler
giustificare quella vera leggerezza, con l’accondiscendenza, la rabbia ed
infine la rassegnazione.
I wish I could believe you, uno spettacolo di teatro danza leggero ed emozionante , ma al
contempo di riflessione. Bravissimi i cinque ballerini della Compagnie Philippe
Saire, eccellente il coreografo e la sua interpretazione. Non un attimo di noia
con i loro continui numeri e la loro piena padronanza di tutti gli spazi del palcoscenico
con grande dinamicità.
A fine spettacolo il coreografo e i ballerini si sono resi
disponibili per un incontro di domande e risposte con il pubblico, ma, ahimè,
il mio dovere di mamma mi ha richiamato a casa immediatamente e purtroppo, con
grande rammarico, non ho potuto assistere a questo incontro. Ho dovuto far prevalere il dovere alla leggerezza!
Recupererò un
giorno, magari portando a teatro i miei figli!
Nessun commento:
Posta un commento