Non c'erano maschere.
Forse erano poche, forse non le ho viste...Non ho mai visto un teatro senza maschere e infatti ho dovuto fare un pò di scale, su e giù, per trovare il mio posto, ma magari sono io imbranata!
Ma veniamo a noi.
Voglio riportare un commento, ad una mia provocazione sulla bravura del coreografo Claudio Mantegna, che mi ha scritto un ragazzo, Giulio, "...Claudio Mantegna è l'eccezione che conferma la regola: è un vero genio, che riesce sempre a creare delle vere e proprie innovazioni, non cadendo mai nello scontato. In ogni caso consiglio caldamente di andare a vedere lo spettacolo e, ne sono certo, rimarrete senza fiato".
Non aveva torto. Claudio Mantegna è molto bravo. Il risultato finale dello spettacolo è più che buono.
La rappresentazione in danza di opere pittoriche è un'idea assolutamente originale e non semplice.
È stato come entrare in un museo e su splendide musiche, meravigliosamente adeguate ad ogni rappresentazione, vedere i quadri prendere forma umana e raccontare la loro storia.
Il Bacio di Klimt, L'urlo di Munch, La pietà di Carracci, La deposizione nel sepolcro di Caravaggio, la Gioconda di Leonardo da Vinci, sono solo alcuni dei quadri che Claudio Mantegna ha rappresentato in danza.
La buona
riuscita dello spettacolo è stata
data dall'insieme di tutti gli elementi.
Le luci curate da Claudio Mantegna sono eccellenti. Un uso dei colori e delle loro posizioni davvero unico. Ne ho visti di spettacoli, ma mai con un uso così curato delle luci.
Perfette e suggestive.
Gli abiti richiamavano perfettamente i quadri.
Le scenografie di Aldo De Lorenzo puntualmente riportavano lo spettatore alla storia del quadro.
Originali i pannelli mobili che diventavano quinte da cui comparivano e scomparivano i ballerini, dando un effetto di magia!
Bellissimi i testi di Andrea dell'Arpa magistralmente interpretati dalla voce di Chiara Fabiane.
Uno spettacolo veramente curato nei minimi particolari e d'altra parte dietro le quinte c'è uno staff di circa venticinque addetti e undici ballerini.
Buona anche la preparazione di questi ultimi.
Ma dopo tutti questi complimenti devo fare la parte della cattiva e dire ciò che non ho apprezzato.
Le coreografie. Belle, coinvolgenti, semplici. Troppo semplici, poca ricerca coreografica, avrei preferito che il tempo di alcune musiche fosse raddoppiato nei movimenti piuttosto che dimezzato, ma questo è un mio gusto personale. Ma unico e vero grande difetto: troppi, troppi, ma davvero troppi developpè!
Le luci curate da Claudio Mantegna sono eccellenti. Un uso dei colori e delle loro posizioni davvero unico. Ne ho visti di spettacoli, ma mai con un uso così curato delle luci.
Perfette e suggestive.
Gli abiti richiamavano perfettamente i quadri.
Le scenografie di Aldo De Lorenzo puntualmente riportavano lo spettatore alla storia del quadro.
Originali i pannelli mobili che diventavano quinte da cui comparivano e scomparivano i ballerini, dando un effetto di magia!
Bellissimi i testi di Andrea dell'Arpa magistralmente interpretati dalla voce di Chiara Fabiane.
Uno spettacolo veramente curato nei minimi particolari e d'altra parte dietro le quinte c'è uno staff di circa venticinque addetti e undici ballerini.
Buona anche la preparazione di questi ultimi.
Ma dopo tutti questi complimenti devo fare la parte della cattiva e dire ciò che non ho apprezzato.
Le coreografie. Belle, coinvolgenti, semplici. Troppo semplici, poca ricerca coreografica, avrei preferito che il tempo di alcune musiche fosse raddoppiato nei movimenti piuttosto che dimezzato, ma questo è un mio gusto personale. Ma unico e vero grande difetto: troppi, troppi, ma davvero troppi developpè!
Al di là di questa piccolissima e puntigliosa critica, lo
spettacolo è stato molto bello (forse un pò lungo, due ore!), consiglierei a tutti di andarlo a
vedere!
Se si
considera inoltre che è una compagnia emergente allora è veramente meritevole
anche della standing ovation finale, anche se io non mi sono alzata...
Prossimo spettacolo il 24 Aprile a Palermo. E in
data da definirsi sarà a Roma.
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